Trans-Mongolia & Trans-Siberiana

La transmongolica è la linea ferroviaria che, partendo da Pechino, attraversa la Mongolia e si inoltra sino alla Siberia Orientale. La transiberiana invece da Vladivostok, sulla costa del Mar del Giappone, attraversa tutta la Siberia fino a Mosca e viceversa. Le due linee ferroviarie si congiungono a Ulan Ude, nei pressi del Lago Bajkale.

Sono atterrato ad Hong Kong a metà luglio; non avevo mai visto tanti turisti per le strade dell’ex colonia britannica. Nel Borneo, da dove sono appena arrivato, non esiste certo questa frenesia per lo shopping ma, porto franco o alta stagione che sia, questa massiccia presenza si giustifica in buona parte col boom turistico della Cina. Molti sono gli italiani, anche se, purtroppo, solo una piccola percentuale si avventura oltre gli itinerari classici dei dintorni. Coloro che, dopo una vacanza in Oriente, desiderano fare ritorno in treno non sono più obbligati a recarsi nel costosissimo Giappone, dove solo il soggiorno in attesa dei vari permessi di transito per la transiberiana porta il viaggio a costi elevati. Da qualche anno, grazie all’apertura della Cina nei confronti del turismo individuale a basso costo, è possibile coprire la distanza da Hong Kong all’Europa e viceversa con poca spesa su comodi treni. Il tratto da Hong Kong a Pechino (Beijin) è da considerarsi un viaggio di trasferimento, poiché è nella capitale che si sbrigano tutte le formalità per salire sul treno diretto in Occidente. Sono comunque due giorni di viaggio interessanti poiché si ha l’opportunità di osservare come si muovono i cinesi, generalmente molto schivi e riservati, o come non si muovono in quanto passano intere giornate seduti a giocare a carte, mangiare o lavarsi senza mai alzarsi.
La sensazione generale per i viaggiatori indipendenti che, giunti a Pechino, vogliono fare questa esperienza, è, per i primi giorni, di smarrimento. Sapere quale prassi seguire per le prenotazioni, i visti, etc., in una città dove si parla solo cinese può diventare problematico. Nella capitale, come in tutta la Cina, si può scegliere liberamente in quale hotel alloggiare e, fra questi, parecchi sono di classe popolare pieni di giovani occidentali che viaggiano al risparmio. Molti fanno ritorno in treno, altri invece arrivano con lo stesso sistema. Questi alberghi sono degli ottimi ritrovi per conoscere persone ed avere scambi di informazioni utili sulle procedure da seguire o altre di ordine quotidiano.
Il biglietto da Pechino all’Europa acquistato in agenzia costa 250 dollari americani, ma quasi tutti lo comprano dagli studenti polacchi per soli 150. I polacchi durante il periodo delle vacanze estive arrivano a Pechino con pacchi di biglietti acquistati a Budapest, dove costano molto meno (US$ 70 circa), per rivenderli. Il profitto è per entrambi: venditori e acquirenti. Il treno ha tre classi (deluxe, soft e hard) che in modi diversi sono comunque tutte confortevoli. Il treno internazionale della transmongolica parte da Pechino tutti i mercoledì alle 7,45 e giunge a Mosca il lunedì successivo attorno alle 11,45 (ora locale). Attraversa la Mongolia e si congiunge con la linea ferroviaria della transiberiana a Ulan Ude, in Russia. La transiberiana termina a Mosca e sino a quel momento non si cambia treno. La cuccetta e lo scompartimento assegnati fin da Pechino, diventano “la propria abitazione” per oltre 5 giorni. L’intero treno, una ventina di vagoni, è occupato da soli turisti, circa 600-700 individui di svariate nazionalità ed è un peccato constatare che Valentina, la mia ragazza, ed io siamo gli unici italiani presente. Ogni vagone ha due bravi ‘cuccettisti’ cinesi che tengono in ordine e puliscono per tutta la durata del viaggio. Al mattino portano un gigantesco thermos d’acqua calda per fare tè o caffè, ma serve anche per lavarsi. La temperatura, anche nella Siberia orientale, supera i 30°C durante il giorno, mentre si abbassa parecchio di notte. Con questo caldo è difficile immaginare che tra meno di un mese inizieranno le prime nevi. L’unico inconveniente è la polvere che entra dai finestrini sporcando inevitabilmente tutto e tutti, mentre non è poi così facile potersi lavare. Il timore generale, alla vigilia della partenza, era quello di annoiarsi. Timore rivelatosi totalmente infondato, dal momento che siamo stati anche troppo indaffarati. Tra l’osservare i suggestivi paesaggi legati a episodi della letteratura russa, le soste alle stazioni, le foto, i pasti eccellenti con caviale fresco al vagone ristorante, i cosmopoliti party notturni con champagne cinese, la conversazione, i canti e i giochi, il viaggio è stato piacevole ed intenso, i giorni sono volati e alla fine a molti quasi dispiace di essere arrivati. Una volta giunti a Mosca, ognuno prosegue per la propria destinazione: chi va ad Helsinki, chi a Berlino, Parigi o Londra. Personalmente ho preso il treno per Varsavia lo stesso giorno ed ho proseguito poi per Vienna, Bologna e infine l’11 agosto, dopo 8 giorni dalla partenza da Pechino e 10 di treno da Hong Kong, scendo alla stazione di Modena.

Continua su Wall Street International Magazine