L’arcipelago di Derawan e Sangalaki

Un paradiso ancora vergine nel cuore dell’Indonesia

Collocato nel Mar di Sulawesi e di facile accesso dalla costa del Kalimantan Timor, questo superbo arcipelago corallino è formato dalle isole Derawan, Sangalaki, Kakaban, Maratua e Samama: un paradiso ancora vergine, tutto da scoprire, nuova perla della confraternita internazionale dei sub. Arrivarci non è tanto semplice, ma una volta giunti non sarà così facile neppure distaccarsi dalla malia di questi luoghi.

Derawan

Derawan,punto d’arrivo ufficiale nell’arcipelago, è l’isola maggiormente attrezzata a livello turistico. Vi si giunge in 2-3 ore di lancia da Tanjung Redeb, capoluogo del Distretto di Berau, ma anche in battello o motoscafo da Tarakan, per chi entra in Indonesia dallo Stato malese del Sabah. Derawan è una piccola isola a forma di goccia, completamente circondata da spiagge che si fanno spazio tra la fitta vegetazione composta prevalentemente da palme da cocco e mangrovie. La punta è pianeggiante e rivolta ad est, mentre la parte occidentale è più ampia e caratterizzata da un lieve ma importante promontorio. Bastano quaranta minuti di tranquillo cammino per girare l’intero perimetro dell’isola. A Derawan esistono due moli principali: quello privato del Derawan Dive Resort e quello del villaggio, old jetty, che si trova nella parte occidentale dell’isola. A causa della scarsa pendenza dei fondali entrambi gli attracchi consistono in lunghissime passerelle d’assi sospese sul mare verde e cristallino dell’atollo. Il viaggiatore indipendente viene normalmente accompagnato al molo pubblico dove, oltre la spiaggia e la stazione di polizia, c’è l’abitato di Derawan a ridosso del promontorio: un tranquillo villaggio tra le palme, costituito da casette per la maggior parte unifamiliari e in legno. Non esistono mezzi di trasporto terrestri e gli unici rumori di motori, che si odono di tanto in tanto, giungono dalle lance al molo e da qualche generatore di corrente acceso subito dopo il tramonto.

L’atmosfera è come la gente: rilassante, anzi soporifera. Durante la mattinata le barche dei Bajau, gli zingari del mare originari delle Sulawesi, fanno ritorno dalla pesca notturna. L’economia degli isolani si basa quasi esclusivamente sulla pesca, sulle piantagioni di cocco – unico frutto reperibile – e sul commercio delle uova di tartaruga. Le donne si recano alle sorgenti, nel centro dell’isola, per fare scorta d’acqua potabile. Nelle ore meno calde i giovani amano sfidarsi a pallavolo e a calcetto nel campo sportivo accanto alla scuola, mentre i più anziani preferiscono dialogare o giocare a domino. Alla sera l’unica luce esterna è quella che filtra dalle case illuminate con lampade a olio e dai fuochi accesi per cucinare. La cucina è prevalentemente a base di pesce, riso e verdura. A richiesta e con preventivo accordo, chiunque può prepararvi un gustoso bollito di granchi giganti. Per fare provviste, nella zona del porticciolo c’è un toko (negozio gestito da cinesi) ricolmo di mercanzie varie, mentre per avere un aggiornamento sulle questioni nazionali ed estere occorre rivolgersi all’ufficio governativo di assistenza, detto Camat, dotato di televisione e strumentazioni satellitari che consentono di seguire ciò che accade nel mondo. Per decreto governativo, una volta all’anno si svolge nel villaggio l’evento denominato Pesta Laut Palau Derawan(Festival del Mare dell’isola di Derawan), la festa locale più importante. Nei tre giorni di spettacoli e giochi sportivi gli abitanti dell’isola si misurano con gare tradizionali d’immersione, di canoa, o con esibizioni d’arte indigena.

Coloro che scelgono di vivere l’esperienza dell’arcipelago in modo autonomo, senza cioè le comodità garantite dall’organizzazione del DD Resort e le relative spese, dovranno adattarsi a condividere la dimensione spartana e semplice della quotidianità dettata dai ritmi degli abitanti del villaggio. Chiunque può comunque usufruire dei servizi offerti dalla vicina stazione balneare, come il pasto al ristorante, le consumazioni al bar, il pernottamento occasionale nel resort, la partecipazione a escursioni marine e altro ancora: basta pagare secondo il tariffario “normal price” creato appunto per i “non ospiti”.

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