MODENESSERE 2

MODENESSERE 2
ritratto dell’universo modenese – portrait of the modenese universe
di Giò Barbieri
Elis Colombini Editore, 2015

volume secondo – pp. 192 illustrate a colori
Euro 25,00
ISBN: 978-88-6509-135-7


Una nuova avventura fra i ritratti dei personaggi modenesi, un altro volume, il secondo, che raccoglie una sequenza di fotografie, una sorta di “facebook” da sfogliare col sorriso sulle labbra.
Un caleidoscopio di volti che fa rivivere episodi, ricordi, atmosfere… quasi un album di famiglia della nuova modenesità, che si estende oltre i confini della città per ritrovarsi riflessa negli occhi delle persone incontrate lungo il cammino…

A kaleidoscope of faces that revives episodes, memories, moods… almost a family album of a new Modenesità, that extends beyond the city boundaries to find itself reflected in the eyes of people met along the way…



Prefazione dell’autore

L’idea di realizzare la seconda pubblicazione di Modenessere è nata dal riscontro avuto da coloro che hanno apprezzato la prima edizione e dal rammarico di quelli che non ne sono stati inclusi. Ho ricominciato così ad incontrare altri cittadini che, a loro volta, mi hanno indicato altre persone meritevoli, secondo i loro punti di vista, di “esserci”. In progress, è diventata un’operazione corale.
In questo modo si è amplificata e ramificata la rete di relazioni che mi rimandava sempre di più l’immagine di un tessuto sociale coeso, a prescindere dalle origini di ognuno. Io stesso ne ho tratto un enorme beneficio perché ho conosciuto nuove persone e personaggi pubblici con le loro originali storie, interessati ad entrare nel grande album della famiglia modenese sempre più allargata e multietnica.

Ho conosciuto concittadini di grande spessore in campo artistico ed imprenditoriale, più accreditati oltre i confini nazionali che nella propria città. Ho avuto così la conferma che Modena è ricca di talenti e di eccellenze, è sufficiente individuarli e valorizzarli. Questo nomadismo urbano, alla ricerca di volti da fotografare, mi ha dato anche l’opportunità di vedere l’invisibile ai più, di coglierlo e di metterlo in luce. Mi piace pensare che Modenessere restituisca ai modenesi, in termini di immagine, lo specchio di un tessuto sociale vivacissimo e di un territorio inclusivo. Un luogo capace di sedurre sotto il profilo turistico e non solo, in grado di creare e rinforzare il senso di appartenenza. Una comunità disposta a trasformarsi in modo intelligente e consapevole, senza dimenticare le sue radici. È un invito indiretto ad uscire da un provincialismo radicato per continuare ad assumere una visione sempre più cosmopolita e globalizzata della cittadinanza. Mi piace ascoltare ragazzini e adulti stranieri che parlano italiano con inflessione modenese, aspetto di una buona integrazione, ma credo di interpretare l’opinione di molti scrivendo che la presenza degli immigrati vada selezionata e controllata. È in gioco la sicurezza di tutti, anche quella degli stranieri.
Sono magnifici quei volti dietro i quali si nascondono vite diverse, originali, interessanti o comuni, comunque legate fra di loro da una trama invisibile che qua e là affiora ancora attraverso il “sentire” di chi, sfogliando il primo volume, può riconoscere quel volto perché l’ha visto migliaia di volte, ma non conosce il suo nome. Sono ragazze e ragazzi, donne e uomini riconoscibili nonostante il passare del tempo, tracce di giovinezza non smarrite, sorrisi e sguardi che riconducono ad una conoscenza, ad un incontro fugace o ad una notorietà meritata… Donne e uomini che vengono da paesi altri e che ci regalano una nota di “colore”, di allegria e di speranza, persone che hanno, in un qualche modo, lasciato tracce o lasceranno tracce di sé, ridisegnando e dando vita a quella mappa umana che si chiama Comunità, grazie alla quale ogni modenese di ieri e di oggi ha la possibilità di costruire quel senso di appartenenza che non lo farà mai sentire veramente “solo”… Le pubblicazioni deposte con giocosità nelle mani della gente raccontano la mia vita di viaggiatore quasi a voler testimoniare, attraverso una metafora visiva, il bisogno di sentirmi cittadino di Modena e contemporaneamente cittadino del mondo.

La scelta, infine, di dedicare un segmento di questa nuova pubblicazione ai figli e ai nipoti degli emigrati modenesi in U.S.A., fotografati in vacanza nelle nostre cittadine montane, è nata dal bisogno di mettere in relazione il fenomeno emigratorio del nostro passato e quello immigratorio da altri paesi del presente, mossi entrambi dal bisogno di migliorare la propria condizione di vita “altrove”. I modenesi d’oltre oceano presenti in questo segmento fotografico hanno realizzato in modo egregio il loro sogno americano, si sono integrati, hanno prodotto ricchezza e cultura, pur mantenendo saldo il legame con Modena e la sua provincia, conservando vivo il ricordo e la tradizione.

Modenessere uno e due diventano così la testimonianza di una città che racconta il suo passato e il suo presente. In questo modo mi sono impegnato a valorizzare e a celebrare la “modenesità” ovunque si annidi.

Desidero ora ringraziare il Sindaco di Modena, Giancarlo Muzzarelli, autore della presentazione, e con lui ringrazio tutti i protagonisti di questa narrazione collettiva per immagini. Quelli che mi hanno “regalato” un po’ di se stessi, non solo sotto il profilo fotografico, contribuendo ad allargare le mie conoscenze e a ridisegnare l’architettura umana della nostra città.

La maggior parte delle fotografie sono state scattate in città: quando nella didascalia non è specificata la località s’intende Modena.

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The idea of creating the second publication of Modenessere began with the feedback I received from those that enjoyed the first edition, and the regrets of those that were not in it. Specifically, after viewing the first volume, people I met stated that there are other deserving people that should have been included, and directed me to them or vice versa. So the next work was in direct response to that loud chorus that could not be ignored. In doing so, it expanded the network of Modena relationships in volume 2 into a more expansive, inclusive social fabric regardless of race, gender, age or whether born within Modena or an emigrant.

I gained an invaluable benefit from meeting these new people‹from laborers to renown public figures‹from learning about their unique experiences that exist within the multi-ethnic Modena family album. I met and included in volume 2 fellow Modenese citizens that are internationally recognized for their accomplishments in the arts and business, but not as well known, if at all within our city boundaries. Some perceive that their achievements are not valued as much in Modena as outside of it. I had so confirmation that Modena has plenty of talent and excellence, I had so confirmation that Modena has plenty of talent and excellence, simply locate them and exploit them. As an urban nomad, was determined to identify and photograph these faces and to erase that perception, in part, through their inclusion in this publication. These citizens are introduced or now connected to all Modena citizens in a new way. It is my hope and attempt that this publication images achieved this goal because all of our citizens contributions are necessary strands interwoven into our vibrant Modenese community fabric. I like to listen to children and adults foreigners who speak Italian with inflection Modenese, evidence of a good integration, but I believe I interpret the opinion of many when I think that the presence of immigrants should be selected and controlled. And Œin the event of security of all, including that of foreigners.

Behind each magnificent face is a markedly different lives; all original with interesting stories and journeys; yet unmistakably linked by a deep love and appreciation for Modena. That invisible link binds each person in both volumes together with a respect for a shared sense of community. One that compels each person to use their various talents to protect and enhance Modena’s rich heritage. So as you look in this volume, in some ways the faces seem familiar. They are girls and boys, women and men seemingly recognizable despite the passage of time, traces of youth not lost, smiles and glances that lead back to an acquaintance, to a fleeting encounter or a much deserved fame that began in Modena. Women and men who come from different countries; others that give us a hint of “color” of joy and hope yet become Modenese. People that somehow have left traces of themselves, that redesign our human map called Community and improved it. Without their human touch Modena-past, present and future-would and could not have that sense of eternal belonging whether near or far, it is a caring that is at the core of Modena’s greatness.

Modenessere Volumes One and Two becomes the testimony of a city that tells its past and present in all its multi-ethnic shapes and forms. It documents our ability to respond to ever changing immigrant and cultural challenges while maintaining the key structures of our community. Ours is a place than can lead in tourism while retaining our roots and uniqueness. This publication images soon inadvertently became an invitation to open the doors to diverse populations, but those soon learn to appreciate the Modena community life. It further documents my belief that wherever there are “Modenese” there are positive, unique, noteworthy contributors to that culture and ours. We must be sure to recognize and celebrate all, not inadvertently overlooking anyone. Publications deposited with playfulness into people’s hands tell my life traveler as if to testify, through a visual metaphor, the need to feel myself citizen of Modena and at the same time a citizen of the world.

A key segment of this new publication is dedicated to the children and grandchildren of Modena immigrants in USA that were photographed during their vacation in our mountain towns. It acknowledges the impact of their immigration on Modena’s past and present that has and continues influencing Modenese people here and beyond our borders. The overseas Modena emigrants in this publication represent how they have admirably fashioned and achieved their dreams. They have successfully integrated into their distant cultures, produced and achieved wealth, while keeping their strong bond and affection for Modena, and it’s province. They all express their need to maintain their connection and returning to their Modenese roots, thus keeping alive in significant ways local Modena traditions. Also it is equally important to them they make sure their children acquire a love for their heritage.
This work also documents my belief that wherever there are “Modenese” there make positive, unique, noteworthy contributions to that culture. We must be sure to recognize and celebrate all, not inadvertently overlooking anyone.

I would now like to thank the Mayor of Modena, Giancarlo Muzzarelli, author of the preface and with him I thank all the players in this collective pictorial narrative. Those that “given” to me a bit Œof themselves, not only from the photo, helping to broaden my knowledge and to re-shapes the human architecture of our city.

The majority of the photographs were taken in the city: when in the captions the locale is not specified, understand that it is in Modena.